giovedì 16 aprile 2009

Eyehategod - Confederacy of Ruined Lives

Eyehategod - Confederacy of Ruined Lives
Sludge
(2000)



Il gruppo più negativo, marciscente e politicamente scorretto in circolazione. Sick, sick, sick. Non c'è aggettivo più azzeccato. Cinque tossicomani di New Orleans figli sia della scena hc-crust punkeggiante sia dell'estremismo sonoro di Napalm Death, Pantera e Godflesh, anche se dire "figli" è un po' forzato, sono attivi da più di 20 anni. Ma non è facile definire un punto di partenza dello sludge, sicuramente in questo campo gli EHG sono una colonna portante. L'attitudine è quella più estremista ed oltranzista tipica della scena hardcore e crust, d'altra parte troviamo anche un onnipresente senso di malessere delirante e psicotico in stile Godflesh, senza trascurare la componente metal che rimanda un po' ai Pantera di Anselmo e soprattutto agli immortali Black Sabbath. Da tutto ciò emerge un sound violento, schizofrenico e masochista, ossessivo nel suo incedere lento e disperato, sorretto da giri di chitarra veramente ipnotizzanti, mentre Mike strazia il microfono e il ritmo esasperato pesta come si deve, per non farci dimenticare la dose di violenza che ci meritiamo. Non un passo falso nella loro discografia, questo "Confederacy of Ruined Lives" è una della tante conferme. Malato dall'inizio alla fine, schizzato, plumbeo. Tutti quegli aspetti più fastidiosi e negativi della nostra esistenza incanalati nota per nota. Avete presente quando guardate qualcosa che vi schifa e voltate lo sguardo per poi tornare irresistibilmente a guardarlo coscienti della vostra insana attrazione? Questo è Eyehategod.

VOTO:7,5

Tracklist:
1 - Revelation/Revolution
2 - Blood Money
3 - Jack Ass In The Will Of God
4 - Self Medication Blues
5 - The Concussion Machine Process
6 - Inferior And Full Of Anxiety
7 - 0001%
8 - 99 Miles Of Bad Road
9 - Last Year (She Wanted A Doll House)
10 - Corruption Scheme

venerdì 3 aprile 2009

Assalti Frontali - Un'intesa perfetta

Assalti Frontali - Un'intesa perfetta
Rap
(2008)



Nel 2008 tornano gli Assalti Frontali, padrini indiscussi dell'hip-hop made in Italy, quell'hip-hop fortemente politicizzato orbitante attorno a c.s.a., squat, autogestioni, occupazioni e indissolubile militanza. Militant A è sempre una garanzia, a distanza di ormai 20 anni dal debutto con la leggendaria Onda Rossa Posse riesce ancora a scrivere pezzi impegnati senza scadere nel banale, lontano da quei clichè riciclati a oltranza, tanto da risultare quasi fastidiosi. Deciso, diretto ma anche ironico riesce a ritrarre gli aspetti più spietati della repressione politica, descrivendo la gioia e la determinazione della lotta, tra rabbia e malinconia, evocando ricordi ed esperienze indimenticabili. Per quanto non mi piaccia citare personaggi ultra-inflazionati come Guevara mi tocca dire che la frase che riesce meglio a descrivere questo album (anzi, ogni album degli Assalti Frontali) è "essere duri senza perdere la tenerezza". Tra critiche anti-imperialiste, inni contro le barriere sociali e la gerarchie costituite, denunce della violenza neofascista, solidarietà con gli immigrati clandestini e passaggi più scanzonati e allegri celebranti ricordi e amicizie, "Un'intesa perfetta" è una album decisamente coinvolgente, che scorre veloce, supportato da ottime basi maggiormente elaborate rispetto agli album precedenti. Non fondamentale come possono esserlo stati "Banditi" o "Mi sa che stanotte...", ma comunque notevole ed interessante, molto carico, ironico, duro, pregno di speranza. Pollice alto per gli Assalti. Ancora una volta.

VOTO: 7

Tracklist:
01. E' Come Respirare
02. Mappe Della Liberta'
03. Senza Resa
04. La Mia Crew
05. Che Ora E'
06. Enea Super Rap
07. C'Est La Banlieue
08. Giu' Le Lame
09. Nell'Indotto
10. Dal Buiaccaro
11. No Smoking Area
12. Un'Intesa Perfetta