martedì 4 gennaio 2011

Carbon Based Lifeforms - Hydrophonic Garden

Carbon Based Lifeforms - Hydrophonic Garden
Ambient / Chill-out / Acid
(2003)



I Carbon Based Lifeforms, duo svedese nato nel 1996 e composto da Johannes Hedberg e Daniel Sagerstad (né Ringström), rappresentano la punta di diamante della scena ambient elettronica, assieme al compositore connazionale Magnus Birgersson e il suo progetto Solar Fields. Ci troviamo di fronte al sodalizio moderno tra Brian Eno e Future Sound of London, sommersi da suoni sintetizzati che lentamente ci cullano nell'etere. Non da meno è l'influenza degli imprescindibili Autechre, ma è abbastanza scontato sottolineare la straordinaria importanza di Incunabula che dal 1993 è un punto di riferimento per tutti gli amanti dell'elettronica, soprattutto quando si ha a che fare con certe sonorità estremamente atmosferiche e oniriche. Non è facile registrare un album ambient senza risultare noiosi o troppo ripetitivi, c'è sempre il rischio di tirarla per le lunghe elaborando melodie abbozzate e banali, lasciando all'ascoltatore il dubbio di avere avuto a che fare con dilettanti della campionatura che si sono divertiti a giocherellare con sintetizzatori e sequencer. Hydrophonic Garden si mantiene invece su buoni livelli pur sforando un po' troppo nei tempi (poco più di un'ora e un quarto), fluttuante attraverso onde elettromagnetiche che ci abbandonano in balia di irresistibili correnti. A parte alcuni momenti sottotono (“Tensor” e “Artificial Island”) vanta dei picchi veramente degni di nota, come il pezzo d'apertura “Central Plains” e “MOS 6581”, la delicata “Exosphere” e la finale “Refraction 1.33”. Una trasmigrazione continua in Shangri-La naturali e artificiali, si spazia dall'immaginario di metropoli futuristiche a campi lunari siderali, attraversando sterminate distese artiche sulle quali si riflettono le danze di supernove agonizzanti. Il connubio tra terra e galassia implode in rilassanti visioni dalle tinte glaciali, proiettandoci verso l'immensità astrale. I suoni si impastano in sinergie a tratti lisergiche che scatenano percezioni ovattate, mentre la forza di gravità cede. Un trip visionario e rilassante condito da passaggi anfetaminici e beat ipnotici, una discesa negli sconfinati abissi della nostra mente.
Introspettivo e sidereo.

VOTO: 7+

Tracklist:
1 Central Plains
2 Tensor
3 MOS 6581 (Album Version)
4 Silent Running
5 Neurotransmitter
6 Hydroponic Garden
7 Exosphere
8 Comsat
9 Epicentre (First Movement)
10 Artificial Island
11 Refraction

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