lunedì 23 agosto 2010

Pandorum

Pandorum
Fantascienza / Horror
(2009)



Spulciando le recensioni in rete Pandorum è stato stroncato un po’ ovunque o salvato per un pelo (fatta eccezione per Splattercontainer). Il motivo principale è legato alle “citazioni” onnipresenti che (così si vuol fare intendere) sforano nel plagio, tutto sa di già visto. Il discorso in merito sarebbe fin troppo lungo e rischierebbe di scadere spesso in considerazioni soggettive e troppo relative. Fatto sta che siamo di fronte ad una pellicola che non pretende nulla, non mira a stravolgere né a creare qualcosa di nuovo. È semplicemente un buon film di fantascienza orrorifica, capace di coinvolgere lo spettatore senza bisogno di strafare. Provando a considerarlo, come hanno fatto un po’ tutti, in rapporto ad altri film a cui è ispirato direi che si tratta di un incrocio tra "Solaris" e "Sfera" con una bella spruzzata di "Alien". All’horror psicologico si unisce quello più concreto, una minaccia aliena spietata che incombe sui malcapitati protagonisti. Al risveglio dall’iper-sonno due membri dell’equipaggio non ricordano nulla, la nave pare morta e non c’è anima viva. Il capitano resta nella sala-comando, mentre l’ingegnere decide di avviarsi tramite cunicoli verso il cuore della nave, per far ripartire il reattore. Ovviamente non sono soli. Il punto di forza del film sta nell’ambientazione, che come già detto ricorda molto Alien, una nave tetra e buia abitata da abominevoli umanoidi sanguinari. Il senso di terrore, la sensazione di essere sempre braccati e quindi costretti a muoversi silenziosamente generano una tensione costante che esplode nei momenti d’azione, tamarri ma non troppo ed abbastanza cruenti. Si è già paragonato gli “alieni” alle bestie di “The Descent”, io aggiungo che mi hanno ricordato anche i mostri di “Fantasmi da Marte” di Carpenter. La trama si evolve in due direzioni, da una parte lo scontro con gli alieni, dall’altra i deliri psicotici del capitano, isolato nella sua sala. Insomma, c’è un po’ di tutto ed è facile ritenere Pandorum un’ accozzaglia di luoghi comuni e plagi ma di fatto si nota uno sforzo abbastanza efficace nella ricostruzione scenografica e nella realizzazione di un’atmosfera claustrofobica. Il problema è sempre tracciare il limite, rendersi conto di quali sono le pretese di un film e che in questi casi il come è molto più importante del cosa, non importa se è la solita storia trita e ritrita, importa che sia ben realizzata e che sia capace di intrattenere per un paio d’ore. Niente di più, niente di meno.

VOTO: 7

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